Una giornata triste: il ricordo di Umberto Mirarchi - di Barbara Liguori I A Ottica

Caro diario,
oggi è una giornata molto brutta.
Siamo appena tornati in aula dalla palestra, dove ci siamo riuniti per ricordare il nostro caro amico Umberto Mirarchi che purtroppo venerdì notte il signore ha chiamato a sé. Umberto era un ragazzo di 5°C ODO; da come l’hanno descritto i suoi compagni di classe era un tipo solare, allegro, faceva “scappare” sempre un sorriso a tutti, anche nei momenti più bui. Ma ora chi ci penserà a far sorridere il resto della classe? Come faranno senza il loro rappresentante? L’altro rappresentante come farà senza Umberto?
Io lo conoscevo semplicemente di vista, l’ho visto qualche volta nei corridoi o giù in palestra ma è molto brutto leggere sui giornali o sui social che un ragazzo di 18 anni, poco più grande di noi, ora non c’è più.
Le ipotesi su questa morte sono tante: Correva? Era distratto?
Beh, ormai la verità la può sapere solo lui ma secondo me non è giusto morire a 18 anni! Umberto aveva tutta una vita avanti, dei sogni da realizzare ma purtroppo ora non è più possibile. Umberto quest’anno si sarebbe dovuto diplomare ma ora non sarà così. Come affronteranno gli amici di classe quest’esame senza di lui? I familiari come faranno a festeggiareil Natale? Queste sono domande senza risposta ma chi vive nel cuore di chi lo ama non morirà mai… E Umberto vive nei nostri cuori … È qui presente in mezzo a noi. Umberto non è morto.

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